ANDREA
Il 27 marzo siamo stati alla presentazione del testo “Orizzonti condivisi – L’Italia dei giovani immigrati con background migratorio”, un testo corale che vede la partecipazione di più di 50 autori e autrici, promosso dall’associazione di studi politici “S. Pio V” e dal Centro studi e ricerche IDOS, che promuove il fondamentale “Dossier statistico sull’immigrazione” ormai da più di trent’anni.
Il tema affrontato è quindi quello dell’integrazione dei minori migranti, un argomento molto dibattuto che vede l’Europa al centro di un problema complesso, considerata la grande eterogeneità e le vulnerabilità specifiche delle migliaia di giovani migranti che approdano nel nostro continente o che si muovono all’interno di esso.
Il testo è una raccolta che ospita contributi di vari studiosi e studiose del tema, accomunati da un approccio rigoroso e scientifico, basato sull’analisi dei dati e delle statistiche disponibili, un approccio quanto mai necessario trattando di un argomento che ben si presta a strumentalizzazioni e a letture poco obiettive e spesso in malafede.
Orizzonti condivisi: l’incontro
Benedetto Coccia, co-curatore del testo cui spetta il primo intervento, rende subito l’idea dell’approccio utilizzato durante i vari saggi inseriti nel testo, mostrando statistiche e serie storiche che illustrano la situazione attuale e l’evoluzione negli ultimi decenni del fenomeno migratorio che coinvolge ed ha coinvolto le nuove generazioni di migranti. Non entreremo nel merito dei singoli contributi, vi invitiamo a leggere il testo per approfondire i singoli aspetti trattati, considerando l’eterogeneità di essi e la difficoltà nel selezionarne alcuni, essendo tutti molto interessanti.
I vari contributi raccolti nel testo sono stati divisi in quattro parti.
- Nella prima parte si affrontano i ricongiungimenti familiari, le famiglie transnazionali. Vengono quindi analizzate le rotte e le storie dei MISNA (minori stranieri non accompagnati), fino alle situazioni critiche dello sfruttamento sessuale e della devianza giovanile tra i giovani e le giovani stranieri. Nell’ultimo contributo di questa prima sezione del testo si affrontano anche i temi delle baby gang e del bullismo, argomenti quanto mai attuali.
- La seconda parte del testo mette al centro l’azione educativa, sia nelle scuole che nei percorsi di formazione professionale e universitari, analizzando casi specifici e situazioni particolari come l’integrazione scolastica dei rom.
- La terza parte parla della next generation, ovvero concentra lo sguardo sul futuro dei minori stranieri, sulle sfide occupazionali e non solo che li riguardano. I contributi affrontano tematiche particolari come il crescere in una famiglia mista, alcuni si concentrano sulla situazione femminile e in particolare sulle giovani donne musulmane in italia. Si affronta la partecipazione politica delle persone con backround migratorio, la lotta al razzismo e la particolare condizione dei giovani sportivi e delle sportive stranieri.
- L’ultima sezione del testo riporta una serie di buone prassi, testimonianze importanti come la storia della Scuola 725 del compianto don Sardelli, la scuola Penny Wirton che insegna gratuitamente l’italiano alle persone straniere, la nascita e l’affermazione del Forum per l’intercultura, l’esperienza educativa di Celio Azzurro a Roma e di Dedalus a Napoli.
Emerge dalla discussione dell’incontro per la presentazione di “Orizzonti condivisi” l’inadeguatezza dell’impianto normativo italiano ed europeo, che non riesce a garantire pieni diritti a persone spesso nate sul suolo europeo o ivi approdate in tenera età.
Invito alla riflessione e alla lettura di Orizzonti condivisi
Il bivio cruciale cui si trovano gli elettori e le elettrici italiane è ad un passo: l’8 e il 9 di giugno siamo chiamate e chiamati alla consultazione referendaria che vede tra i vari quesiti la riduzione del tempo per naturalizzare i minori stranieri, dai 10 anni attuali a 5 anni. Questa modifica legislativa potrebbe essere il primo passo di una serie di modifiche legislative auspicate dalla maggior parte degli studiosi intervenuti, che potrebbero riuscire a garantire equità e riconoscimento dei diritti fondamentali ad una parte considerevole dei giovani e delle giovani presenti in Italia.
Invitiamo fortemente a leggere il testo, attualissimo (è uscito a marzo 2025), per affrontare riflessioni e letture di dati raccolti in maniera scientifica, perché siamo fortemente convint3 che l’informazione corretta e l’approfondimento siano fondamentali, tanto più oggi, in un mondo in cui riemergono mostri dal passato, in cui gli equilibri internazionali sono tanto fragili e in cui anche chi guida lo stato più potente del globo si lascia andare alla diffusione di fake news, con lo scopo di pilotare l’opinione pubblica.
C’è un grande bisogno di obiettività, di valutazioni scevre da giudizi di valore, di analisi puntuali e rigorose, e siamo sicur3 che la raccolta “Orizzonti condivisi” sia potenzialmente un ottimo contributo per il dibattito pubblico, se solo venisse letta da chi su queste tematiche decide e legifera.
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