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La magistratura  secondo L

Noi carcerati (non io per la verità, la pena la sto scontando) vediamo sempre la figura del magistrato con un comprensibile livore, più esattamente con un pregiudizio ideologico.

Una riflessione ampia sulla magistratura: attenzione al giudizio più che al pregiudizio

Dopo Cutro e a seguito degli accadimenti a largo della Grecia, l’Associazione Nazionale dei Magistrati ha giustamente fatto notare che non è possibile accusare di un reato chi fugge da un paese perché privato della libertà. Nessuna norma, sostengono, potrà mai impedire l’obbligo di salvataggio in mare perché non è possibile impedire ad alcuno di fuggire da paesi dove non è riconosciuta la dignità umana. Sono principi bellissimi. 

Stiamo parlando della stessa associazione tanto invisa alla classe dirigente “garantista a corrente alternata”. Una classe politica severissima e feroce con gli ultimi, i marginali, gli “sfigati” insomma, un po’ meno con i “colletti bianchi”. Abolizione dell’abuso d’ufficio docet

Vorrebbero addirittura, questi “politicanti” portare le pene relative allo spaccio di droghe leggere da 3 a 5 anni. Come ha fatto notare qualcuno nei giorni scorsi (PalmaGarante nazionale privati libertà) nulla è stato fatto con la nuova riforma per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Questo è un paese dove se “sporchi” con la vernice lavabile qualche muro per sollevare il dibattito sull’emergenza climatica, rischi il carcere, ma se inquini il territorio con la cementificazione e i pesticidi ti premiano addirittura per aver contribuito ad alzare il PIL, come ha fatto notare qualcuno.

E poi perché crocifiggere sempre i magistrati, anziché il legislatore?

Proviamo soltanto ad immaginare cosa accadrebbe se il “disegno trentennale” del cavaliere, quello di rendere subalterna la magistratura al potere politico, si dovesse realizzare …

Gli ultimi, ed in carcere sono la maggioranza, marcirebbero in galera con buona pace dell’Articolo 27 della Costituzione che vorrebbe il reinserimento e la rieducazione del detenuto.

Non è forse questo l’auspicio di Salvini?

La magistratura sulla tortura

Ad onor del vero anche la magistratura ha le sue responsabilità: ricordiamo Enzo Tortora.

Non possiamo però non riconoscere altri magistrati che condannarono chi torturò Cucchi. Altri stanno indagando sulle torture ai danni di “fermati” poste in essere da alcuni poliziotti della questura di Verona. Abbiamo tutti visto con stupore le foto di quei maltrattamenti.

La riforma recentissima sulla Giustizia, oggi non consentirebbe più la pubblicazione di quelle foto. Per non parlare dei maltrattamenti a Santa Maria Capua Vetere, nessuno avrebbe saputo di quei misfatti se quel giorno un uomo nell’immediatezza di quei fatti non avesse preteso (a seguito di una segnalazione anonima) di entrare in quel carcere.

Quell’uomo era un magistrato!

 

Al di là di certe innegabili criticità, la magistratura è e deve restare un presidio di legalità. Siamo detenuti per le condotte illegali che poi un magistrato ha accertato. Non dimentichiamolo. Il “giudizio” sulla magistratura deve essere più forte del pregiudizio.

Per un detenuto è “impopolare” scrivere queste cose, ma vanno scritte e l’ho fatto!

M49 L’orso