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Viaggio da quando avevo tre anni: sono venuto dalle Marche qui a Roma perché avevamo un forno di famiglia, ma non ho coltivato negli anni questa professione, quindi effettivamente è come se non avessi mai lavorato come panettiere, non sarei in grado oggi di fare il pane; certe cose le dimentichi, non è “come andare in bicicletta”.

 

Questo articolo nasce dalla curiosità di chiedere a R in che senso non mangia “all’italiana”, come ripete spesso. Nella sua vita piena di viaggi e nuove esperienze, quali sono le cose più strane che ha mangiato? 

 

Io ho viaggiato molto, credo di essere stato in più di 100 posti e di aver preso più di 50 aerei nel corso della mia vita, mi spostavo in aereo da un posto all’altro anche perché era più economico. Ovviamente non mi spostavo solo con l’aereo, ad esempio prendevo spesso i bus. Uno dei ricordi più divertenti è sicuramente quello dei pullman in Sud America: i pullman pieni, le persone ammassate insieme ai polli, ai maiali, gli odori forti (tremendi) – non potete immaginare quante risate!

Per rispondere alla domanda a cui ruota attorno il discorso posso dire che avendo visto così tanti posti, molto diversi tra loro, mi sono abituato a mangiare di tutto.

Cina, Giappone, Thailandia, Cuba, Brasile, Santo Domingo, Venezuela, Isla Margarita, Finlandia, Romania, Germania, Argentina, Portogallo, Russia, Francia, Irlanda, Inghilterra …

 

  1. Dove ho mangiato meglio? Sempre in Italia;
  2. Consigli sul cibo nel mondo;
  3. La scelta di girovagare.

Dove ho mangiato meglio? Sempre in Italia! 

In Asia alla fine mangi sempre le stesse cose, il riso e il sushi, punto. La stessa cosa in Sud America: pollo e riso; in India, le spezie. 

Ero curioso, come lo sono tuttora, di conoscere sempre nuovi sapori e di entrare in contatto con la diversità ma non posso dire che ho mai assaggiato qualcosa, a gusto mio, migliore del cibo italiano. Cioè l’unica cucina che mi faceva sognare era quella italiana, su questo non ci piove!

Ho provato di tutto, certo, perfino il coccodrillo, la tartaruga, la pinna di squalo, il pesce palla in Giappone: quest’ultima in particolare era una carne molto costosa, prelibata. Non assaggiavo mica tutto, con gli occhi vedevo subito le cose che non mi piacevano per cui non so dirvi quale sia stata la cosa peggiore che abbia mangiato. Ad esempio, ancora in Giappone mangiano molto la carne di balena e io non l’ho mai provata. 

Alle bancarelle in Thailandia c’erano questi spiedini con gli scorpioni, le cavallette e gli scarafaggi: non mi ci sono mai neanche avvicinato!

Insomma le cavallette, magnatele tu!

Una cosa particolare che ho mangiato in Thailandia sono gli spaghetti di serpente: c’era questo serpente simile ad un anguilla, lo tagliavano e spellavano, poi lo sfilacciavano e ci facevano gli spaghetti ma non è che erano una specialità. Li ho mangiati solo per farmi vedere “forte”. Complessivamente l’Asia, a parte il riso, non ha buon cibo. La pasta non la mangiano, ci provano a farla ma non è niente in confronto alla nostra; idem la pizza. 

La cucina giapponese è buona, soprattutto il pesce e la carne ma mangiare la cucina italiana all’estero è una follia: insomma in molti ci provano ma sarebbe meglio che non lo facessero. 

Consigli sul cibo nel mondo

Se mai doveste andare in Sud America, mangiate la frutta! La frutta di lì non la trovate da nessuna parte, soprattutto non così buona; anche i granchi di mare sono ottimi, ma purtroppo pieni di colesterolo. In Sud America è tutto allevato a terra, come qui una volta, per cui il pollo ad esempio è molto molto buono. Se si parla di carne però mi viene in mente l’Argentina che è il posto forse migliore per la qualità della carne!

Uno dei miei posti preferiti che porterò sempre nel cuore resta la Nuova Zelanda, bellissima soprattutto perchè piena di vigneti, un paesaggio naturalistico veramente da mozzare il fiato – oltre alla bontà del vino. Ho visitato l’Isola di Pasqua e le sue famosissime statue, per me che non sono mai stato interessato a certe cose, è stata una piacevole sorpresa.

Non amo cucinare quindi non saprei consigliarvi vere e proprie ricette da provare: sono sempre stato viziato dalle persone che vivevano con me e cucinavano al posto mio. Certo che se ne ho bisogno cucino ma non ho una forte passione.

La scelta di girovagare

E se di passioni parliamo, devo dire che ne ho perse molte negli anni, per questo anche mi annoio parecchio ora che sono in detenzione domiciliare e non posso uscire liberamente. Prima mi piaceva dipingere e suonare il basso, credo fossi anche abbastanza bravo ma non ho coltivato nè l’una nè l’altra perciò ho perso manualità.

Di musica in giro per il mondo ne ho sentita tanta, sempre diversa: mi è piaciuta soprattutto quella del Sud America e anche quella africana ma non tutta, dipende dalle varie zone. La musica asiatica in generale non mi piace, in particolar modo quella indiana. 

Non ho coltivato amicizie nei vari posti perché effettivamente le persone che ho conosciuto erano per la maggior parte dei delinquenti peggio di me, però spesso per cultura o per le condizioni che la vita gli ha imposto.

Non mi fermavo praticamente mai ed è certo che per fare tutto questo ho commesso degli errori, sono ingordo di vita: non è una giustificazione. Amo la mia libertà e oggi non sono proprio felice della mia situazione. Una volta fuori vorrei riprendere a viaggiare, dopo aver rimesso a posto tutta la questione dei documenti. Non penso di andare troppo lontano però, a un certo punto ti stanchi di girare sempre e io penso che alla fine ogni età ha le sue fasi

Mica come una volta … Mia madre mi diceva “Ma non ti sei stufato di girare sempre? Non ti basta una vita e ne hai fatte già 3!”.

Il posto che consiglierei di visitare a fondo è in primis l’Italia, solo dopo il Sud America (tutto), ma anche la Finlandia, l’Irlanda: insomma, il mondo è tutto bello e viaggiare serve per sviluppare al meglio lo spirito di adattamento.

 Non è mica semplice confrontarsi con la diversità.